il selvaggio West del Madagascar

Ci sono luoghi al mondo che nell’immaginario comune vengono rappresentati o riconosciuti con poche semplici immagini

Spesso stereotipi iconici come : baobab, lemuri e acque turchesi  fanno “Madagascar”!

Il che è del tutto plausibile visto che non vi è nulla di più raffigurativo del Madagascar se non una gigantesca e splendida pianta di Andasonia (Baobab appunto) o un tenero Lemur Catta ( il più classico dei lemuri dalla coda striata …che tutti  i bambini del mondo riconoscerebbero ovunque come il mitico Re Julian di Madagascar by Dreamworks)

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Ci sono però luoghi in Madagascar, assolutamente inaspettati. Luoghi selvaggi e solitari. Difficili da raggiungere e , per questo, ancor più magici ed inusuali.

Sono le aree selvagge dell’Ovest che attraversano i territori dei Sakalava popolo di pastori e coltivatori, etnia tra le  più numerose presenti in Madagascar, con forti connotazioni africane negli usi e costumi e nella caratteristica venerazione dei defunti o nell’arte funeraria tanto presente anche  in molti popoli dell’Africa Occidentale.

 

Qui i più avventurosi  possono raggiungere le sponde del fiume Tsiribihina che attraversa la Pianura di Menabe per poi tuffasi nel Canale di Mozambico e qui partire con una piroga  a motore privata, alla scoperta dei villaggi Sakalava più remoti ed isolati non raggiungibili diversamente, addentrarsi nella foresta e baganrsi nelle piscine naturali e sotto le cascate, pernottando sulle sponde del fiume.

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Proseguendo verso nord ovest si raggiunge la Riserva Nazionale degli Tsingy di Beramaha dichiarata nel 1990 Patrimonio dell’Umanità dallUNESCO .Si tratta di una riserva naturale caratterizzata da splendide foreste di mangrovie e dalle tipiche formazioni calcaree  che costituiscono un fenomeno unico al mondo, con guglie di roccia rossastra e pinnacoli alti sino a 30 metri che formano un vero e proprio labirinto  con piccoli belvedere che troneggiano sui picchi carsici .

L’Ovest è anche e, soprattutto, la costa.

Un’area semi-desertica dal clima asciutto ed arido per gran parte dell’anno, chilometri di spiagge selvagge,  villaggi di pescatori affacciati sull’Oceano e piste di sabbia percorribili sono in fuoristrada.

Morondava è la città costiera più grande della regione di Menabe situata al crocevia tra la Savana e l’Oceano. Nelle immediate vicinanze si trova il così detta “Alée de Baobab” un lungo tratto della Strada Nazionale n.8 dichiarato Monumento Naturale,  costeggiata da giganteschi esemplari di Andasonia che nelle prime ore dell’alba o al tramonto, si colora in maniera unica offrendo ai fotografi uo degli scorci più rappresentativi del Madagascar

Percorrendo i chilometri di costa oceanica si attraversando alcune località balneari splendide, scampate al turismo di massa grazie alla loro posizione “scomoda” e difficilmente raggiungibile. Da qui fino all’estremo sud ed alla città di Tulear, si susseguono villaggi di pescatori Vezo e Sakalava e baie isolate come Belo sur Mer, Morombe e Salary Bay

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